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Bye bye Allen_traccia audio wma

… e salutami Sal Paradiso
se lo troverai lassù nei pascoli del cielo
conversando semmai con Gino, Michele, Giordano ed Andrea
di quell'estrema purezza che noi tutti anelammo senza posa
conatus di notti insonni di miti ardenti di Blake-visioni
lassù dove tutto è possibile
anche che esista veramente un Dio
che ci sostenga et governi et protegga
Atawalpa, Geova, Krishna, Allah, Manitou…
quando gli ultimi giochi verranno conclusi
e le nostre fragili storie saranno ormai fuse
nella sola universale realtà
che anche tu ipotizzasti
quando aspettavi " la presenza del Creatore"
nelle lungimiranti affermazioni di sanità assassina
tra le fetide aberrazioni di macchinari-Moloch
civiltà rotta in culo tra Rockland ed El Paso
quando urlavi tra i microfoni scatarranti
le più dolci verità di un amore assoluto
contornato dai più pazzi infantili poeti
jazz rock soul dai ritmi incandescenti
testimonianza neanche troppo assodata
dei primi post-atomici vagiti
di una generazione troppo bella per piangere e sperare.
Quando bruciavi di incontenibile fastidio
per le certezze piccolo-borghesi di quell'Amerika-drugstore
pillole amfetaminiche di subways suburbane
fresche di collera maccartista pericolo rosso
sulle teste di miloni di sani automobilisti americani
da sogni ben più grandi di loro inguaribili bambini
preda facile di mostri a mille teste di più o meno chimiche pozioni
mentre le nuvole d'incenso fanno posto a ben altro
e i pochi angeli rimasti si guardano negli occhi tristemente
disputando come al solito sugli errori compiuti
prima che tutto crollasse su macerie d'inferno
rinviando ancora una volta il samhadi a data da destinare
per restarsene delusi a salmodiare i mantra angelici della tua grande illusione
tu che hai scarnificato il karma dell'estremo nichilismo occidentale
con le denuncie senza veli di una civiltà in disuso
senza forse immaginarti tutto quello che sarebbe accaduto
senza scordarti le promesse fatte a Walt Withman tuo grande precursore
perché il millennio incombe sulle teste pensanti dei dervisci attoniti
e dei preti di ogni credo e sulle penne alleggerite d'acànto
degli ultimi poeti d'un Parnàso dorato
che non chiedono pietà per esser nati
ma fioriscono altissimi sorvolando senza peso
l'umida melma di questo secolo banale
dove sarà possibile riconoscere l'infinito
perpetuarsi dell'odio e dell'amore tra i giochi bacchici d'ebbrezza sensuale
così vicini al movimento delle stelle
da far sembrare strano quest'oblìo così colpevole
che ci ha fatto scordare d'esser fatti di terra e di mare
e di esser tutti di passaggio in questa vita sempre tutta da scoprire
perché siamo soli - Allen - perduti nei nostri pensieri
e poi dovremmo riscoprire l'umiltà convieni?
e offrire agli altri quel sorriso che ci fa grandi e sereni
per rinunciare una volta per tutte a mascherarci in orizzonti personali
per deciderci a volare in alto finalmente
molto ma molto più leggeri
all togheter per sempre
e così sia.


11 maggio 1997



di Francesco Paolo Tanzj
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